"Caro Davide, prendo io la parola, a nome dei tuoi compagni e di tutta la famiglia viola e prometto che sarò breve come piacerebbe a te. Inizio dal significato del tuo nome: Davide in ebraico vuol dire amato, diletto, tanti Re hanno avuto il tuo nome. Per tutte le persone che sono qui a dimostrarti il loro affetto questo è il tuo nome. Davide, tu sei semplice, diretto, pragmatico, con il tuo sguardo profondo riesci a entrare nelle persone e a rimanerci. 

Davide, tu non sei come tutti gli altri. Tu sei quello che anche non sapendo bene le lingue sei riuscito a parlare con tutti noi a indicarci la strada perché hai sempre parlato col cuore tenendoci uniti. Sei tu che bacchetti i più giovani e inciti noi vecchi. Hai il dono della lingua universale del cuore, dono di pochi eletti. Tua mamma e tuo papà devono sapere che non hanno sbagliato una virgola con te. Se tu sei così è perché te lo hanno trasmesso. Sei esattamente il figlio e il fratello che ognuno correbbe avere se potesse scegliere. Sei il miglior compagno di squadra che ogni ragazzo sogna di avere quando inizia il percorso in questo bellissimo gioco. Avere a te al fianco ti fa sentire sicuro e pensare: 'tanto c'è Davide'. Come possiamo dimenticare le risate? Il tuo modo di scherzare con tutti noi?  Tu, designer di fama mondiale e calciatore nel tempo libero, come ti amavi definire. 

In realtà tu sei il calcio, quello puro dei bambini. 

Oggi il nostro pensiero va a mamma a papò, Bruno, Marco, Francesca e alla principessa Vittoria a cui piace l’uva come a te. Il compito di tutti quelli che le staranno vicino sarà di raccontargli chi è Davide, perché tua figlia crescendo deve sapere che suo padre è un uomo con la U maiuscola. Poi finisco con un aneddoto che conosciamo noi che siamo tuoi compagni e che fa capire ci tu sia a quelli che non hanno avuto la fortuna di conoscerti. 

Al mattino quando arrivavi nella stanza della fisioterapia, eri sempre tu ad accendere la luce. Tu sei luce, per tutti noi".

Milan Badelj

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